figura 1 |
Come scrissi in un post precedente, personalmente, ritengo utile ed importante, ricevere un feedback istantaneo ed obiettivo su cosa sta realmente accadendo dentro il mio corpo.
Per fare questo utilizzo la lettura della frequenza cardiaca come strumento di misura per valutare l'intensità delle mie corse.
Ci tengo a precisare che la frequenza cardiaca non è un parametro assoluto, ma un valore personale diverso per ognuno di noi e dipendente da diverse variabili.
Qualche esempio pratico: se due podisti, Roberto ed Alessandro, corrono su strada nello stesso momento e nello stesso percorso ad una velocità di 15 km/h, non vuol dire che utilizzano lo stesso carico di lavoro. Tutti e due hanno una frequenza cardiaca massima di 190 battiti per minuto ma Roberto è ben allenato e mentre corre a 4'/km (15km/h) ha una f.c di 152 bpm, l'80% della f.c. max, mentre Alessandro, meno allenato, ha una f.c. di 180 bpm, il 95% della f.c. max.
Altro esempio: gli stessi due podisti, Roberto ed Alessandro, corrono su strada nello stesso momento e nello stesso percorso ad uguale intensità di 171 bpm, ma Roberto a quell'intensità ha un passo di 3'40"/km mentre Alessandro ha un passo di 4'10"/km.
A proposito delle diverse variabili, la figura 1 mostra i diversi valori di frequenza cardiaca rilevati durante la preparazione dello stesso atleta in tre momenti diversi, 15 febbraio - 30 marzo e 15 maggio.
La f.c. del 15 maggio, ad una stessa velocità di corsa, è inferiore a quella del 30 marzo e del 15 febbraio. Così allo stesso valore di f.c. la velocità del 15 maggio e cresciuta sempre più rispetto al 30 marzo e al 15 febbraio.
Questa precisazione per capire l'importanza di una personalizzazione dell'allenamento.
Questa precisazione per capire l'importanza di una personalizzazione dell'allenamento.
1 commenti:
@bviteritti
mi piacerebbe risponderti ma se non pubblichi la domanda non mi è possibile o se mi dai la facoltà la pubblico io
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