domenica 8 novembre 2009



Dover stare fermi per cause esterne alla propria volontà o per qualsiasi motivo è di sicuro un bel problema per chi corre perché il riposo forzato, oltre a non consentire di allenarsi, fa perdere i positivi effetti fisiologici conquistati con mesi di impegno e di fatica. Può bastare un malanno stagionale ho un qualche problema fisico, e si è costretti a parcheggiare le scarpette. Tre o quattro giorni di riposo, più che negativi potrebbero essere addirittura benefici, specie se si è in un periodo di carico intenso. Ma se il periodo inizia ad allungarsi è arrivare a quasi un mese come è capitato a me, sono inevitabili gli effetti di uno scadimento dell'efficienza di tutto il sistema fisiologico della corsa. Ieri mattina in occasione di un incontro con degli amici runner, sono stato invitato a far parte di un allenamento domenicale in gruppo, e senza pensarci due volte ho accettato. Infatti proprio poco prima avevo fatto la visita dal dermatologo per la seduta di crioterapia, e dopo l'esito della visita è scaturita la risposta positiva alla ripresa degli allenamenti. Appuntamento stamattina ore 7.30 in località Marreri-Sologo, percorso assolutamente pianeggiante, e per massimo un ora in soglia della corsa lenta. Dopo qualche minuto dall'inizio della corsa si evidenzia subito una frequenza cardiaca altissima nonostante lo sforzo leggero. C'è poco da essere ottimisti, se non per il fatto che ho ripreso gli allenamenti e la causa del forzato riposo è in via di risoluzione. Una cosa è certa la ripresa dovrà essere lenta e graduale, anche se lunga. Ma c'è di buono che nel periodo prima della pausa eseguivo dei carichi sostenuti sia in qualità che in quantità. Infatti rispetto a chi si ferma per un periodo molto lungo ( tre , quattro o più mesi) si ha il vantaggio di mantenere un minimo di efficienza dei muscoli nell'utilizzo dell'ossigeno presente nel sangue, a mantenere un certo numero di mitocondri, di enzimi aerobici e una discreta rete di vasi capillari. Queste caratteristiche sono patrimonio di un podista allenato per poter favorire una fase più veloce di ritorno ad un buon livello di allenamento, rispetto a chi è poco allenato.

Comunque uguale per tutti, sia per i più che per i meno allenati una volta costretti al riposo, è il calo dell'efficienza cardiaca. Per fortuna nel mio caso il problema che mi ha costretto al riposo non mi ha impedito l'utilizzo della bicicletta che pur se per brevi escursioni, mi ha permesso una minima stimolazione cardiaca, con dei bei lavori in salita. Ho da sempre notato sul mio fisico una correlazione tra il pedalare ed il correre, fatto messo in evidenza pratica da tanti colleghi podisti, e cioè che grazie alla corsa a piedi quando pedalo me la cavo bene anche in salita. Bellissima la salita in bike, pedalare fuori sella, in piedi sui pedali, come fanno i ciclisti quando affrontano una salita impegnativa, sollecita i muscoli del polpaccio, il vasto laterale della coscia e i glutei. Questi sono gli stessi muscoli che utilizzo quando corro. Comunque è inutile fare una previsione sui tempi necessari per ritornare a buoni livelli, l'unica risposta la può dare il tempo mamo a mano che si ristabiliscono i fattori fisiologici. Per esperienza posso prevedere circa 5 o 6 settimane come minimo.

8 commenti:

Tom ha detto...

Di stop ne so qualcosina... e la ripresa è sempre dura. Soprattutto dopo mesi si perde anche motivazione (che non è il tuo caso). Con la ripresa degli allenamenti ci vuole un po' prima di recuperare fisicamente (certo) ed è dura anche dal punto di vista motivazionale! Diciamo che si va per ricordi :)

Tosto ha detto...

come dici tu dopo un mese di riposo la capilarizzazione è una delle poche cose che permane. Comunque vedi pure il bicchire mezzo pieno, hai ripreso, il resto tornerà un po' alla volta.

Giuseppe ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Giuseppe ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Giuseppe ha detto...

Ciao Tom
non conosco le cause del tuo stop, comunque ti auguro una veloce ripresa. Per quanto riguarda il fattore ricordi, sono d'accordo con te, infatti la memoria muscolare è sempre ferma sui momenti migliori, per questo le gambe vogliono fare sempre più di quello che possono, cercherò di stare attento.
Approfitto della tua presenza nel blog per comunicarti che non riesco ad eseguire la procedura completa per lasciare un commento nei tuoi post.


Ciao Tosto
Sicuramente un po alla volta, ma per il bicchiere mezzo pieno più un altro mezzo più un altro mezzo si finisce per ubriacarsi. Bisogna proprio stare attenti a dosare tutto.

Tom ha detto...

Ciao, diciamo che il 2009 è stato un po' troppo impegnativo e poi la demotivazione ha fatto il resto. Ma ora sto cercando di macinare un po' di più!
Grazie per la segnalazione sui commenti. In effetti ho fatto qualche prova. E' possibile lasciare commenti senza registrarsi ma per farlo prima ti chiede un passaggio in più (cliccando su una opzione che dice qualcosa tipo commenta senza registrarsi come guest). Purtroppo non ho alternative a questo sistema... che scocciatura.

Anonimo ha detto...

Ciao Giuseppe, anche io proprio oggi ho ripreso a correre dopo uno stop proprio di un mese. Una doppia coincidenza che non ha potuto che attirare la mia attenzione per questo post. Dopo questa fase di riposo forzato dovuto alla infiammazione della bandelletta ileo tibiale oggi ho ricominciato ad un ritmo davvero molto lento. Una mera prova che penso sia andata bene in quanto ho ripreso a correre, solo per quello. Perché se avessi dovuto considerare anche altri parametri (ritmo di corsa, battiti cardiaci, affaticamento...) credo che l'impressione non potrebbe che essere negativa. Quindi bisogna, come ho letto in qualche commento, vedere il bicchiere mezzo pieno. Saluti.

Giuseppe ha detto...

Ciao Maurizio
Buona ripresa anche a te. Vediamo se riusciamo a rispettare modi e tempi.