lunedì 26 settembre 2011

Meeting nazionale di atletica leggera- DiATLETICA 2011. Il 1500

La fase più concitata è ormai alle spalle.
La mia gara a punti per la squadra è andata.
Per il sottoscritto non rimane altro che iniziare a dosare le poche energie rimaste dalla sera prima e prepararsi per il 1500 metri.
Quella che doveva essere la gara di punta, si trasforma nel momento meno adrenalinico, così come vuole la modifica dell'ultimo minuto apportata al regolamento del meeting.
Infatti non avrà altro valore se non come classifica individuale.
Comunque va bene così, anche perché tutto ciò di cui potevo disporre nelle gambe, è rimasto nella lotta per il podio del 5000.

La gara avrà inizio alle 10:00.
Alle 09:30 inizio il riscaldamento con un po' di corsa lenta.
Polpacci induriti, difficoltà a correre, provo con qualche allungo per svegliare i muscoli.
E' peggio di come sembrava, proprio non riesco a scaldarmi.
Le provo tutte ma mi trovo un po' meglio solo quando capisco che la cosa migliore da fare in questo momento è un po' di stretching. 
Inizia ad andare meglio e proseguo con qualche esercizio svolto sull'erba, saltelli, skip, oscillazioni delle gambe.
Finalmente posso permettermi anche qualche allungo e nel mentre inizio a sudare.
Bene, o quasi, polpacci ancora duri ma mi sento molto meglio.
Nel frattempo si è fatta l'ora e i giudici chiamano i partecipanti del millecinque, in pista.
Questa mattina alla partenza, oltre a me c'è qualche atleta che ha corso il 5000 ieri sera e altri che non hanno ancora corso.
Da questo momento in poi è difficile capire la reale condizione delle mie gambe e che passo potrò davvero tenere. 
PRONTI...VIA.
Partenza a mille, sono atleti molto giovani, loro un passo così se lo possono permettere, cosa fare? 
Non ho niente da perdere, ci provo, sento di essere già in soglia e se questo è il passo che devo gestire rischio di rimanere fuori dal gruppo dei primi.
La scelta mi invoglia a provare un fuori soglia, la gara durerà pochi minuti, ci provo. 
Per fortuna la davanti c'è la bagarre per le prime posizioni e questo mi offre l'occasione per riavvicinarmi.
Sento che appresso a me si sono accodati diversi corridori ma non riesco a vedere di chi si tratta. 
Nel mentre mi accorgo che sono fuori giri da troppe decine di secondi e non vedo l'ora che arrivi l'ultimo giro.
Ci siamo, ultimi quattrocento metri. Decido di dare tutto quello che posso, anche se la fatica è tanta e sto soffrendo.
Riesco a portarmi in testa e spingo con l'intenzione di un ulteriore cambio di passo ai duecento.
Niente da fare, non ce n'è più, provo a gestire difendendo la posizione, ultimi cento metri, novanta, ottanta, sessanta, cinquanta, quaranta........ POFFFF.
Le gambe pesano ottanta chili l'una, non riesco più a spingere, negli ultimi trenta metri vengo superato da un giovane atleta che fa sfoggio di forza e freschezza superiori alle mie.
Chiudo con il tempo di 4'55".
Sono soddisfatto.
Le brutte sensazioni che avevo prima della gara, non mi hanno impedito di provare a fare più di quanto fosse possibile, un 2° posto va bene, anche se, solo qualche secondo sotto ai cinque minuti.

venerdì 23 settembre 2011

Meeting nazionale di atletica leggera- DIATLETICA 2011. Il 5000


A poco più di un anno, dalla prima edizione del Gran Prix ANIAD di Atletica Leggera del 2-4 luglio 2010, svolto presso il Centro di preparazione olimpica di Formia, storico ed affascinante luogo che ha visto crescere differenti atleti di fama sia nazionale che internazionale, il 10 - 11 settembre ha avuto luogo DIATLETICA 2011, primo meeting nazionale di atletica leggera, evento promosso dall´Associazione Nazionale Italiana Atleti Diabetici (ANIAD), sponsorizzato da Bayer Healthcare, con i patrocini del Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI) e della Federazione Italiana di Atletica leggera (FIDAL).

Quest'anno a fare da cornice all'evento, la prestigiosa sede del Centro di Preparazione Olimpica del CONI di Tirrenia (PI).

Protagoniste le squadre, provenienti da ogni Regione italiana, che si sono sfidate in 7 discipline dell´atletica leggera:
100 mt, staffetta 4x100 mt, 1500 mt, 5000 mt, salto in lungo, lancio del peso e lancio del vortex, per conquistare la medaglia d´oro, d´argento e di bronzo "DIATLETICA".

Le medaglie sono state consegnate ai vincitori dalla Medaglia d´Oro per la Maratona alle Olimpiadi di Atene 2004, Stefano Baldini che ha commentato le due gare di mezzofondo. Il C.P.O. di Tirrenia è stato il suo luogo di residenza per 15 anni fino al 2005.

Stefano Baldini e Anna Bongiorni

Perché DIATLETICA.
"Obiettivo, fondamentale, della terapia del diabete di tipo 1 è mantenere la glicemia a livelli il più possibile normali, in modo da ritardare o prevenire le possibili complicanze. Appare quindi evidente come
l´attuazione di qualsiasi strategia volta a limitarne la progressione sia di estrema importanza.

Fare sport, anche a livello agonistico, rappresenta un'importante leva terapeutica, parte integrante del piano terapeutico, offrendo anche un utile supporto psicologico alla cura di sé, fattore di estrema rilevanza nelle persone con diabete di tipo 1. Inoltre praticare uno sport, in particolare se a livello agonistico, richiede all´atleta con il diabete di tipo 1 un impegno e una conoscenza del proprio organismo superiore a chi non ha il diabete, ma grazie a ciò i risultati sportivi e la gestione della patologia possono raggiungere traguardi eccezionali."

Venerdì sera, dopo una piacevole accoglienza dei partecipanti con la consegna delle camere, delle divise, dei pettorali e il programma delle gare, si procede con la cena di benvenuto presso il ristorante del centro.

Nel dopocena, durante la riunione per la definizione del programma si viene a conoscenza di alcune modifiche dell'ultimo minuto, apportate al regolamento.

In pratica fino a questo momento, ogni atleta, avrebbe potuto partecipare a due gare differenti, penalizzando il proprio recupero, ma avendo la possibilità di portare maggiori punti alla propria squadra.

Personalmente mi ero organizzato per ben distribuire le energie cercando di effettuare un buon 5000 e l'indomani un ottimo 1500.

Tutto questo non è stato possibile.

Con le nuove modifiche del regolamento, le eventuali due gare per ogni singolo atleta, dovranno essere una per la classifica di squadra e una per la classifica individuale.
A questo punto non posso più scegliere ciò che avevo programmato, non abbiamo più la possibilità di fare gioco di squadra con il collega Alessandro Manca. Pazienza, ognuno correrà per proprio conto, nella propria batteria. Nonostante tutto, alla fine, sia il sottoscritto che Alessandro, abbiamo avuto meno problemi del previsto.
Personalmente dovrò correre il 5000 per la squadra, quindi senza risparmiarmi più di tanto, e l'indomani il 1500 individuale, con ciò che rimane nelle gambe, e senza lavoro di squadra rimarrà ben poco.
IL 5000
Sabato ore 18:30.
Mancano pochi minuti alla partenza.

L'adrenalina in pista sale a mille.

Stiamo per affrontare una delle fasi più concitate e delicate della gara: la partenza e i primi giri ad andatura, sicuramente elevatissima.

Conosco solo pochi atleti, alcuni solo di nome:
Marco Peruffo, 42 anni, alpinista noto per aver raggiunto tredici cime tra i 5.000 e gli 8.000 metri senza ossigeno e senza portatori d'alta quota. 2:53' in maratona e una preparazione mirata a un ottimo Vo2max.
Con lui sarà dura.

Fabrizio Borghesi, 26 anni, campione italiano assoluto di canottaggio, 2 campionati italiani under 23, 1 Juniores, 1 campionato del mare, 4° ai mondiali under 23 in Scozia. 30 ore di allenamento la settimana, a tu per tu con l'acido lattico, classico lavoro per il suo genere di attività, compreso l'allenamento alla corsa.

Augusto "Gus" Zecca, 45 anni, socio fondatore della "DIABETENOLIMITS", associazione onlus impegnata nel racconto e nella condivisione della pratica sportiva di persone con diabete. Al suo attivo un gran numero di competizioni podistiche, prevalentemente maratone.

Torniamo al 5000, nessuno conosce le potenzialità degli altri, solo le proprie.
Bisognerà essere accorti e riuscire a controllare le posizioni di tutti gli altri, sia quelli avanti che nelle retrovie.
So già che il pettorale numero 1, che ho addosso, sarà preso di mira da tutti, con i quali ci giochiamo la nostra personalissima sfida.
Siamo fermi, ma il cuore già pompa a mille pronto ad affrontare la prima parte di gara a tutta per cercare di rimanere agganciati al gruppetto buono.
La partenza e i giri immediatamente successivi, infatti, costituiscono uno dei momenti più importanti e delicati.
Qui occorre trovare soprattutto un giusto equilibrio, in modo da non andare troppo fuori giri ma, allo stesso tempo, non ritrovarsi staccati dal gruppo dei migliori.
In ogni caso, è bene ricordare che quando parliamo di gare non troppo brevi, è più facile compromettere una gara per essere partiti troppo forte e aver ceduto di schianto nel finale che per essere partiti un "pelo" più prudenti, perdendo qualche posizione nei primi giri.
Nei trenta minuti precedenti ho avuto tutto il tempo per effettuare un bel riscaldamento per riuscire a portare il motore in temperatura e prepararlo all'intenso sforzo del 5000 metri.
Via! Partiti. In pochi metri ci ritroviamo già a tutta con il cuore che schizza subito in soglia. Sgomitiamo. Rallentiamo e ripartiamo. Questo è uno dei momenti che richiedono la massima concentrazione. Può bastare una minima distrazione per inciampare sul piede di un altro, avanti o indietro.

Qualcuno azzarda degli allunghi troppo veloci, ma cosa fare, stare a guardare o reagire, non c'è troppo tempo per pensare, reagisco d'istinto e mi porto in testa, cercando di rallentare l'elevata andatura che sono certo, nessuno di noi è capace di gestire.

Il dispendio di energie è enorme, il fiatone di tutti quelli che mi seguono mi fischia nelle orecchie. Dopo un'altro giro un nuovo scatto pazzesco, è la volta di Fabrizio Borghesi che mi passa viaggiando al doppio della mia velocità, lo lascio andare qualche metro avanti e penso che tanto non farà troppa strada a quel ritmo. Non è così, allunga troppo e mi riporto sotto per non lasciarlo scappare.

Dietro di noi si apre un largo divario con gli inseguitori, ma solo fino a quando mi riporto in testa e provo a rallentare il passo, costringendo chi mi segue a fare altrettanto.
Di questo passo non finiamo la gara, il polmoni sono in fiamme.
Se continuiamo con questi allunghi oltre le nostre possibilità possiamo guadagnare qualche metro, ma rischiamo di saltare nel finale. Il dilemma è... riuscire a riservare un po di benzina per il 1500 di domani, ma come.

Il gruppo degli immediati inseguitori si riporta sotto. Nel frattempo qualche voce a bordo pista mi rivela che Fabrizio non è più dietro di me, ha perso qualche posizione.

Chi si riporta a seguito è Marco che sicuramente ha fatto una gara più accorta e si rende conto del suo vantaggio per la maggiore freschezza rimasta nelle sue gambe. Sento che è sempre più vicino e prova il sorpasso.

Stavolta non reagisco di botto, ma allungo il passo giusto il tanto necessario per fargli capire che può solo rimanere al seguito. Ho deciso di dare tutto quello che mi rimane, e anche se il passo medio della gara non è stato molto forte, anzi ho corso più veloce durante alcune sedute di allenamento che non oggi, il continuo tira e molla per lottare contro i molti, troppi tentativi di fuga mi ha quasi prosciugato dalle energie essenziali per un buon finale.

E' il momento di dare il massimo per quanto riguarda la capacità di soffrire e stringendo i denti affronto gli ultimi 400 metri, sopportando la fatica e il dolore per riuscire a finire con grinta e aggressività fino all'ultimo metro.
Negli ultimi duecento metri riesco a resistere contro gli allunghi finali allungando il passo alla grande ed è fatta.

Primo. Dodici punti, per il lavoro di squadra e la classifica finale, sono garantiti.


Seguirà il resoconto del 1500.

giovedì 8 settembre 2011

Sono pronto

Ore 12:00 
Campo scuola
scarpe -Reebok Premier

- Stretching 5'
- corsa 28' a 4'30"
- 6 x (20" veloci nella diagonale del campo
- intervallati da 1'40" a 4'30 nei lati del campo)
- defaticamento
- stretching 10 x 1'


Finalmente nessun problema ai polpacci, o quasi. Comunque mi sento bene.
Ho recuperato bene anche dal mal di gola di lunedì.
La seduta odierna si è sviluppata con una corsa in totale relax per 30 minuti e ho terminato l'allenamento con sei diagonali veloci alternate da un buon recupero ai bordi del campo.
Lo scarico, effettuato in quest'ultima settimana del macrociclo, da l'impressione di aver regalato alle gambe la giusta condizione pregara, ma ancora non è detto, avrò questa certezza fra un paio di giorni.
Il conto alla rovescia è iniziato.
Domani non corro, anche se in serata avrò l'occasione di calpestare il tartan del C.P.O. di Tirrenia.
Sabato mattina un'altra sgambata di 30' leggeri, di sera il 5000, a seguito del quale avrò a disposizione 10 o 12 ore di recupero prima di pensare al 1500.

Sensazioni: Buone.

martedì 6 settembre 2011

Diagonali nel campo



Ore 12:00
Campo scuola
scarpe - Pulse 3

- riscaldamento 5' passo + 5' corsa
- corsa lenta 10' a 4'30"
- corsa 5' a 4'20"
- corsa 5' a 4'10"
- corsa 5' a 4'00"
- 10 x 20" veloce nella diagonale del campo 
- + 1'40" lento nei lati del campo
- defaticamento 12' da 4'10" a 5'00"

n.b. sento un po' freddo e non faccio lo stretching.

Il vento di questi giorni sta rendendo un po' difficoltose le sedute di corsa.
Con questa corrente freddina c'è il rischio di incappare in un raffreddore o in qualche mal di gola.
Preferisco evitare il rischio e decido di allenarmi alle 12:00.
Il vento da un po' fastidio il sole no.
Inizio la seduta camminando e aumentando progressivamente fino ai 4'30"/km.
Proseguo a questo passo per dieci minuti, inanellando giri, nell'anello esterno del campo.
Aumento leggermente il passo ogni 5 minuti e così per tre volte fino ai 4'/km.
Mi immetto dentro il campo ed eseguo 10 allunghi, in corsa veloce, nelle diagonali, intervallati da 1'40" lenti nei lati del campo.
Al termine mi avvio verso casa in corsa defaticante, partendo ad un passo di 4'10" e finendo a 5'00"/km.

Sensazioni: Buone. Leggero affaticamento dei polpacci

lunedì 5 settembre 2011

Allenamento indoor, tapis roulant



Ore 11:00
indoor - tapis roulant
scarpe - reebok premier

Allenamento insolito, ma l'orario a disposizione mi impedisce di uscire.
Opto per un allenamento indoor sul tapis roulant.
L'allenamento sui trecento, effettuato ieri mattina in pista, con le chiodate, mi ha lasciato in dotazione un gran dolore ai polpacci.
Non è una sorpresa, era prevedibile.
Come se non bastasse, oggi correndo sul tapis roulant, imporrò ai muscoli delle gambe, un'altra nuova situazione di stress.
Ma come la pista, le chiodate e la velocità, anche il tapis roulant è un grande piacere.
Non ho mai avuto nessun timore di correre sul tappeto, anzi ogni tanto vale proprio la pena , inserire qualche seduta, di carico o di scarico anche su questa superficie ammortizzata.
Oggi ho cercato di sciogliere la muscolatura senza forzare esageratamente ma senza correre troppo rilassato.
La seduta odierna è andata avanti così:
Partenza camminando per 1 km, eseguendo una progressione fino ai 13,3 km/h, circa 4'30"/km e con una pendenza del 2%.
Seguono venti minuti, sempre a 4'30".
Dieci minuti a 4'20"
Dieci minuti a 4'10"
Cinque minuti a 4'.
Rallento un minuto a 5'00"/km, ed eseguo 6 frazioni con 20" a 20 km/h (3'00"/km) intervallate da 1'40" a 12 km/h (5'00"/km).
Bellissima seduta, grandissima sudata, e ritrovata condizione dei polpacci.

domenica 4 settembre 2011

Le chiodate e i 300

Ore 08:00
Pista
scarpe chiodate - Nike

- stretching 5'
- riscaldamento 40'
- corsa lenta, progressione,
- corsa lenta, allunghi in progressione,
- skips, lateral suffle run, lateral crossovers, knee lift, heel lift
- alternati con allunghi e corsa all'indietro.
- Oscillazione delle gambe, laterale, frontale.

- 8 x 300 rec. 2' camminando FC Max 160 bpm
- 50"19/51"16/51"79/51"80
- 52"72/53"04/52"36/51"27
- defaticamento 3km
- stretching 10 x 1'
- addominali 6 x 15 

Venerdì corsa lenta rigenerante per 40' + 6 allunghi da 20", nelle diagonali del campo con recupero 1'40".
Sabato riposo.
Questa mattina mi posso permettere un risveglio tranquillo alle 7.20, zaino in spalla e via in corsa lenta di riscaldamento verso il campo, l'allenamento odierno lo corro in pista.
Oggi svolgerò l'ultimo carico del macrociclo. Seguirà qualche giorno con sedute di scarico e rigeneranti in vista della partenza di venerdì verso il C.P.O. di Tirrenia.
Finalmente. Avevo proprio bisogno di staccare un attimo la spina, per ricaricarmi a dovere prima delle due gare di sabato e domenica prossima.
Torniamo all'allenamento odierno.
Dopo circa 40' di riscaldamento, cambio le scarpe e calzo le chiodate.
Ieri sera parlando con Bachisio ho preso la decisione di correre il 5000 con le A2 e il 1500 con queste scarpe.
Il lavoro odierno consiste in 8 x 300 con recupero di 2' camminando.
Pensavo di poterli correre intorno ai 54", ma si evidenzia una situazione completamente diversa da quella di giovedì scorso, quando ho avuto una grande difficoltà con il lavoro sui 200 metri.
Primo 300, partenza decisa, senza pensare a nulla ma cercando di scrutare il comportamento del corpo, chiudo in 50"19. Perfetto.
Secondo 300, decido di correre cercando più scioltezza possibile, in totale agilità. 51"16. Buonissimo
Terzo 300, sono soddisfatto del crono posso continuare così, 51"79.
Quarto 300, adesso inizio ad accusare un leggero accumulo di acido lattico che si presenta in maniera gentile, la reazione a questo che inizierà a essere un peso è: ACCETTO LA SFIDA, 51"80.
Quinto 300, il recupero di 2' e impercettibile, devo già partire e ancora non ho ripreso il fiato. 52"72.
Sesto 300, adesso è diventata davvero dura, guardo la frequenza cardiaca e vedo che in qualche decina di secondi si attesta sui 100 battiti, va bene, parto e cedo un po', 53"04.
Settimo 300, la penultima, ho quasi finito questa dolce sofferenza. Parto in totale controllo, cercando di limitare i secondi persi nel 300 precedente, chiudo in 52"36. Bene
Ottavo e ultimo 300, partenza a tutta, sono completamente saturo di acido lattico ma viaggio ancora alla grande, è una situazione che sopporto proprio bene. 51"27, LA CONFERMA.  
Ho rimediato al gap che si era creato nella mia testa, giovedì scorso, rispetto alle stesse sedute effettuate precedentemente.
Cambio scarpe, calzo le A3, zaino in spalla e rientro verso casa in corsa lenta defaticante per 3 km. 

Sensazioni: alla grande. La seduta odierna mi regala un po' di tranquillità per Sabato e Domenica a Tirrenia. 

giovedì 1 settembre 2011

Amatore, non agonista



Ore 06:00 
Pista
scarpe - ds trainer 16

- stretching 5'
- riscaldamento corsa 15'
- prolungamento riscaldamento 20'
- 8 x 200 rec. 1'20" 
- 34"59/34"45/33"85/ 33"14/33"60/33"90/33"56/32"95
- defaticamento 2,5km
- stretching 10 x 1' 


Quella di ieri è stata una giornata molto dura. A fine giornata ero veramente stanco.
Questa mattina al risveglio non riuscivo ad alzarmi dal letto, ma ho pensato solo all'effetto del dolce tepore delle lenzuola dopo la pioggia notturna appena finita.
Decido di alzarmi, cambiarmi ed uscire da casa. 
Corro lentamente verso il campo e mi rendo conto che le sensazioni del faticoso risveglio di questa mattina erano prevalentemente dovute a stanchezza.
Decido di darmi una mossa con esercizi vari per migliorare lo stato del corpo che dovrà sopportare una seduta di ripetute che seppur brevi sono ugualmente affaticanti.
Il lavoro che mi appresto ad eseguire è un 8 x 200 da correre in 34" con recupero di 1'20".
Questa mattina la vedo veramente difficile. 
Cambio le scarpe e mi immetto in pista per eseguire le ripetute.
Primo 200, 34"59.
Ho corso con l'intenzione di rimanere ad un certo margine dalla condizione ottimale per questa lunghezza (32"), ma mi rendo conto che è come se stessi dando il 110%.
Sarà così perché è ancora la prima (GROSSA BUGIA, PERCHÉ MI RENDO CONTO CHE SI TRATTA DI STANCHEZZA).
Secondo 200, simile al primo. 
Le successive 5 ripetute, riesco a stare leggermente sotto i 34" e solo nell'ultima sotto i 33". 
Le sensazioni sempre uguali, nei primi 100m la gamba avanza senza troppa fatica, anche se si rende evidente una scarsa azione nella fase di spinta. Così fino ai 150 metri. Poi gli ultimi 50 metri diventano veramente difficili. 
L'unica nota positiva è che il risultato della condizione odierna è dovuto al duro lavoro effettuato ieri per tutto il giorno e la giornata che doveva essere di recupero, per quel che riguarda la corsa, è diventata un carico, e anche in questi casi il fisico deve recuperare. Domani 40' di corsa rigenerante e dopodomani il 2° riposo del microciclo.

Sensazioni: difficili da definire, comunque soddisfacenti. In fin dei conti sono un amatore non un agonista.