giovedì 28 maggio 2015

La frequenza cardiaca per allenarsi

figura 1

Come scrissi in un post precedente, personalmente, ritengo utile ed importante, ricevere un feedback istantaneo ed obiettivo su cosa sta realmente accadendo dentro il mio corpo.
Per fare questo utilizzo la lettura della frequenza cardiaca come strumento di misura per valutare l'intensità delle mie corse.
Ci tengo a precisare che la frequenza cardiaca non è un parametro assoluto, ma un valore personale diverso per ognuno di noi e dipendente da diverse variabili
Qualche esempio pratico: se due podisti, Roberto ed Alessandro, corrono su strada nello stesso momento e nello stesso percorso ad una velocità di 15 km/h, non vuol dire che utilizzano lo stesso carico di lavoro. Tutti e due hanno una frequenza cardiaca massima di 190 battiti per minuto ma Roberto è ben allenato e mentre corre a 4'/km (15km/h) ha una f.c di 152 bpm, l'80% della f.c. max, mentre Alessandro, meno allenato, ha una f.c. di 180 bpm, il 95% della f.c. max. 

Altro esempio: gli stessi due podisti, Roberto ed Alessandro, corrono su strada nello stesso momento e nello stesso percorso ad uguale intensità di 171 bpm, ma Roberto a quell'intensità ha un passo di 3'40"/km mentre Alessandro ha un passo di 4'10"/km.

A proposito delle diverse variabili, la figura 1 mostra i diversi valori di frequenza cardiaca rilevati durante la preparazione dello stesso atleta  in tre momenti diversi, 15 febbraio - 30 marzo e 15 maggio.
La f.c. del 15 maggio, ad una stessa velocità di corsa, è inferiore a quella del 30 marzo e del 15 febbraio. Così allo stesso valore di f.c. la velocità del 15 maggio e cresciuta sempre più rispetto al 30 marzo e al 15 febbraio.
Questa precisazione per capire l'importanza di una personalizzazione dell'allenamento.
      

     

martedì 19 maggio 2015

La corsa, per stare meglio.



Una delle mie corse più rilassanti è stato un casuale giro in città di soli 45 minuti che avrebbe dovuto essere tutt'altro che rilassante. Ho avuto una giornata pesante.
Partenza alle 21.50, fuori buio e pioggia, ma non m'importa. Non ho nemmeno pensato di portare appresso ne crono ne gps, solo mantellina impermeabile e berretto con visiera.
Appena fuori da casa, via, lascio andare la gamba forse un po' troppo veloce (devo scaricare la tensione) ma con sensazione di leggerezza ad ogni passo. Ho iniziato la corsa con molta incertezza, ma quando sono arrivato al termine mi sono sentito finalmente rilassato e bene. Il movimento ripetitivo di mettere un piede davanti all'altro è stato proprio funzionale. Poco più di 20 minuti all'andata ed altrettanti al ritorno accompagnati da una bella scarica di endorfine. Le endorfine sono ormoni che vengono secreti dal cervello durante la corsa e questa di oggi è, per me, un ulteriore prova di come questo sia un aiuto per ridurre lo stress e per farmi sentire bene. 

Se si desidera correre per alleviare lo stress, la cosa migliore da fare è non porsi nessun obiettivo di tempo, di velocità o qualsiasi preoccupazione sul percorso da fare.