giovedì 12 novembre 2009

Come faccio a capire i miei tempi di recupero? Risposta a un commento

In questo post rispondo alla domanda presente nel titolo e nei commenti di oggi, perché considero questa  un giusto proseguimento dell'argomento trattato nel post Il principio-della-supercompensazione .
Ciao Tosto, condivido la tua idea di essere allenatore di te stesso, penso sia la scelta della maggior parte di noi amatori. Per quanto riguarda la tua domanda  "Come faccio a capire i miei tempi di recupero? dopo 2 giorni faccio un test - poi ripeto la cosa e rifaccio il test  - Poi ripeto il tutto cambiando i giorni di recupero" . L'idea di testare gli allenamenti, penso sia troppo dispersiva in quanto si entrerebbe in un vortice di numeri da valutare, con scarso successo. Invece può essere un buon punto di partenza testare solo un dato. LA SOGLIA ANAEROBICA. Partendo da questo dato e relazionandolo alle diverse intensità da usare con i diversi tipi di carico, abbiamo già un margine d'errore più basso per proseguire.
Qualcuno potrebbe pensare che questo dato può essere troppo basso o troppo alto, e quindi sbagliato. Ma il bello è proprio qui, perché anche se l'eventuale soglia è stata calcolata con un margine d'errore, questo non ci impedisce di dedurre una impostazione  fondamentale. La giusta differenziazione dei diversi tipi di intensità dei carichi, dove nelle diverse velocità e nelle diverse lunghezze deve esistere sempre un logico equilibrio.
Chiaramente tutto questo deve essere correlato alle proprie esigenze ai propri spazi e tempi rispetto alle tante priorità di lavoro e familiari.

6 commenti:

Tosto ha detto...

La mia idea era di stimare dopo quanto tempo recupero da un allenamento intenso. ma non capisco come si inserisce la valutazione delle soglie con i tempi di recupero.

ciro foster ha detto...

L'avevo anche letto, ma come si fa a testare la soglia anaerobica senza test conconi?

theyogi ha detto...

troppo scientifico per me... subisco le tantissime variabili del quotidiano! ;)

Giuseppe ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Giuseppe ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Giuseppe ha detto...

Ciao Tosto,
Per poter dare queste risposte a un corridore bisognerebbe studiarlo al microscopio per poi dosare i diversi tipi di lavoro nella maniera più appropriata. Comunque battute a parte innanzitutto bisogna sapere almeno le cose basilari, tipo: che distanza stai preparando 10 k, 20 k o 42 k? --- Che capacità hai in questo momento tipo, qual'è il più recente risultato di una gara di 10000m in pista o dell'ultima mezza.
Ti riporto un esempio da una pagina del mio diario di allenamenti. Nella mezza maratona di Cabras che ho concluso in 1h20'37" alla media di circa 3'50"/km negli ultimi 75 giorni ho concentrato i lavori intensi sulla capacità aerobica con ripetute da 2000m e 3000m. Il parametro su cui mi sono concentrato è quello del recupero, che ho accorciato sempre di più per abituare l'organismo a una situazione più simile possibile allo stress della gara vera e propria. All'inizio la durata del recupero era pari alla metà del tempo della ripetuta e col passare delle sedute lo riducevo sempre di più fino a farlo durare poco più di un minuto e trenta per i 2000m corsi a 3'40"/km e poco più di due minuti per i tremila corsi a 3'45"/km. Facendo così ho lavorato sulla capacità del sistema tampone dell'acido lattico. In questo modo ho ottenuto differenze rilevanti rispetto allo stesso lavoro basato su velocità maggiori nella ripetuta e quindi con tempi maggiori di recupero. Praticamente ho migliorato la capacità di recuperare più in fretta, e di quasi un minuto il tempo sulla mezza.

Ciao Ciro,
io normalmente per fare un test di valutazione trovo molto pratico il test di Conconi.
Ma ci sono tanti altri sistemi più o meno empirici.
Un altro test che puoi provare è il test di Arcelli, da svolgere in pista in due giorni consecutivi. Il primo giorno devi fare un mille a tutta e il secondo giorno un tremila a tutta.
Poi con i risultati ottenuti devi comporre la formula: distanza lunga (in metri) - distanza breve diviso tempo maggiore (in secondi) - tempo minore x 3,6 = velocità di soglia anaerobica.

Ciao Yogi,
anche se potrebbe sembrare strano anche io ho gli stessi problemi tuoi. Il tempo non basta mai, bisogna produrre.