Domenica 13 giugno 2010
Pista d'atletica.
Anche questa mattina fa un gran caldo. Ieri notte ho fatto tardi e per questo resto a letto fino alle nove. Mi alzo, mi avvio in bagno per una lavata di faccia con acqua fresca, poi in cucina per una buona colazione. Dopo circa 30', mi preparo per andare a correre. Pantaloncini sgambati (quando c'è caldo sono i più comodi), maglietta tecnica a manica corta, scarpe gel stratus 3, e al polso il gps anziché il crono. Quest'ultima scelta perché oggi mi trovo lontano dalla mia abituale località di allenamento e non sono sicuro di trovare a mia disposizione una pista di atletica. La seduta odierna prevede un 6 x 1000 in pista corso a 3'30 con rec. da fermo per 1'40".
Prima di iniziare a correre eseguo gli allungamenti di stretching per 10'. Da quando sta facendo più caldo non sento la necessità di effettuarlo più a lungo. Così esco da casa e mi dirigo verso il campo di atletica. Arrivo a destinazione e trovo il luogo deserto, i cancelli sono chiusi, ma basta avvicinarsi un po' per notare che il cancello è solo accostato. Così entro ed inizio ad inanellare giri per terminare un buon riscaldamento di almeno 4 km, al termine del quale seguono gli allunghi in pista. Parto per il primo allungo di 100m, per cercare di scaldare bene i muscoli e iniziare ad adattarli al giusto passo delle ripetute, 18". Recupero 1'15", secondo allungo 19", rec. 1'15". Uguali a questo anche il terzo, il quarto e il quinto. Ai ai, questi allunghi che di solito effettuo in 18", mi suggeriscono qualcosa che già avevo notato. Non c'è troppa freschezza e sicuramente i normali carichi dell'ultimo microciclo hanno lasciato il loro peso. Sto sicuramente pagando anche il lento di venerdì che come al solito ho effettuato troppo veloce. Adesso sono pronto, e devo tenere in considerazione anche questi dati. Prima di partire imposto il gps in funzione crono. La temperatura segna 27°.
Primo 1000: inizio a fare attenzione ai parziali per avere la giusta andatura, mentalmente divido il mille in tre parti 400 - 200 - 400 e il tempo finale è 3'27", 164 battiti per minuto + recupero 1'40" da fermo, nel mentre penso alle prime sensazioni, che, sono negative. Ho tenuto il giusto ritmo, ma ho fatto troppa fatica, e poi è solo la prima.
Secondo 1000: tra il primo ed il secondo parziale perdo 1", un altro nel terzo, tempo finale 3'32", 166 bpm + 1'40" di rec.
Inizia a farsi sentire la vocina che mi dice di fermarmi, di non proseguire. Strano come questa vocina, si faccia viva quando fai le ripetute da solo. Devo vincere la voglia di mollare e cercare di proseguire al meglio.
Terzo 1000: la gamba non c'è, ma la determinazione è tanta, 400 + 200 + 400, 3'34" e 167 bpm, sempre 1'40" di recupero. Sono inzuppato di sudore.
Effettivamente sto perdendo qualche secondo rispetto al ritmo previsto, ma sto amministrando al meglio le energie, per consentirmi di arrivare fino alla sesta ripetuta. Bene il 50% del lavoro è fatto.
Quarto 1000: primo parziale, sono in ritardo di 3", al secondo ne perdo altri 2, ma nel terzo mi riallineo al giusto passo 1'24". Termino in 3'35", bpm 168.
Mancano solo due ripetute, ma iniziano a sembrare molto più lunghe di mille metri, in questa condizione sembra che ogni giro sia molto più lungo di 400m. Decido di regalarmi 20" in più nel recupero = 2'.
Quinto 1000: adesso la determinazione ha un attimo di cedimento, tra sudore e fatica perdo più secondi di prima. Chiudo in 3'41" e 168 bpm. Il recupero sempre 2'.
Adesso ho d'avanti l'ultima ripetuta.
Sesto 1000: primo parziale 1'26", secondo 43", terzo 1'24". Perfetto o quasi, mi riallineo al passo previsto, 3'33", 169bpm.
Mi sono scrollato di dosso un gran peso è fatta, mi dirigo verso il rubinetto della fontana e mi sciacquo con l'acqua fresca (quasi). Adesso posso godermi un paio di giri sul prato erboso, per riprendere fiato. Mi dirigo verso il cancello dell'uscita, e via verso casa con 3 km in corsa lenta. Eseguo 10' di stretching sotto l'ombra di un albero, e nel mentre faccio il resoconto mentale di questa seduta che non dimenticherò facilmente. E' stata molto più dura del previsto, le gambe non c'erano, ma la determinazione non è mancata e ha messo in equilibrio l'esito della seduta.
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